|
|
|
1997
IMPERMANENZE |
|
|
|
concerto per
suoni in movimento, danza, suoni e preghiere
di S. Revoyera
regia e coordinamento delle installazioni
di A. Belli |
|
|
|
Lo spettacolo rappresenta la condizione
dell’uomo immerso nella materialità e nella sofferenza legata alla
ripetizione continua delle stesse azioni, al percepire e percepirsi
come qualcosa di stabile a cui attaccarsi senza considerare la trasformazione
e mutazione continua (impermanenza)
della realtà.
Lungo questo faticoso peregrinare, il principio divino si manifesta
con il canto, con la danza sacra ed i suoni eseguiti da fedeli di
religioni diverse (cristiana, islamica, induista e buddhista).
Solo alla fine della performance, i personaggi avvertiranno la realtà
superiore del divino, trovando così la via per liberarsi dalle proprie
"catene".
Il percorso dei personaggi all’interno della scena è scandito dalle
installazioni di artisti che utilizzano la fotografia, la scultura,
la poesia visiva e la pittura. |
|
|
|
01 : pittori tracciano
segni con gesti rituali durante la performance |
|
|
|
02:
Laura Pierantoni , Michele Corrado |
|
|
|
03: Salima Tajouiti |
|
|